Graška gora, un simbolo di patriottismo e lotta per la libertà, non è diventato uno spazio memoriale per puro caso. Nella zona tra Uršlja gora e Završe morirono più di 320 combattenti, qui furono creati il battaglione di Stiria e il plotone di Šalek, ma il segno più incisivo fu lasciato dalla leggendaria XIV divisione, nella quale lottava anche il poeta Karel Destovnik Kajuh.
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Il 21 febbraio 1944 i combattenti della XVI divisione scesero da Plešivec con l’intenzione di passare in due file per Velunja verso Zavodnje e Bele vode. Entrambe le fila trovarono il contrattacco del gruppo combattente di Winkler, così dovettero cambiare direzione, verso Graška gora. La posizione chiave era a Fergunov vrh. Nello stesso pomeriggio, a Graška gora, iniziò una battaglia difensiva più significativa della XIV divisione. A tutti gli attacchi del nemico, la divisione rispondeva con i contrattacchi. I partigiani non avevano abbastanza munizioni ed erano costretti a usare le mitraglie solo quando i nemici si avvicinavano troppo alle loro linee difensive.
In memoria della battaglia della XIV divisione Graška gora, nacque il nome di “montagna degli attacchi”. Nell’attacco finale, la divisione riuscì a rompere lo sbarramento tedesco e a passare avanti. Portando i feriti, continuarono il loro passaggio verso Plešivec. Il numero di feriti era alto già prima della battaglia poiché portavano con sé i feriti dalle battaglie precedenti. Dopo la battaglia a Graška gora, il numero crebbe ancora di più. Nella Stiria non c’erano molti ospedali partigiani e allora erano costretti di portare i feriti con sé. Non era clemente nemmeno il tempo. L’inverno era estremamente duro, con temperature bassissime e tanta neve. In memoria degli sforzi disumani dei combattenti, i quali portarono sulle proprie spalle i partigiani feriti, fu eretto a Graška gora il monumento “A sostegno i feriti”.